Vuelta a España 2017, Contador sull’Angliru spara l’ultimo colpo della carriera – Froome vince la generale davanti a Nibali
Alberto Contador chiude nel migliore dei modi la sua carriera. In quella che è stata la sua ultima tappa di montagna il corridore di Pinto si è imposto sulla salita dell’Angliru nella ventesima frazione della Vuelta a España 2017. Il portacolori della Trek – Segafredo ha allungato sulle prima rampe della salita finale, regalando alla Spagna il primo successo in questa Vuelta. Alle sue spalle con un ritardo di 17 secondi si piazza Wout Poels (Sky) che giunge sul traguardo insieme al compagno di squadra Chris Froome (Sky). Quarto posto per Ilnur Zakarin (Katusha – Alpecin) a 35 secondi mentre a 51 secondi arriva Franco Pellizotti (Bahrain – Merida) insieme a Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida), caduto nella discesa dopo il secondo GPM. Froome ipoteca così la classifica generale davanti a Nibali mentre Zakarin risale in terza posizione. Quarto posto invece per Contador che si ferma a soli 20 secondi dal podio.
Tappa che regala emozioni fin dalla partenza con il via ufficiale dato su un tratto in salita. Sono diversi i tentativi di allungo fin dal chilometro 0. L’azione buona si forma proprio su questo tratto in salita con Julian Alaphilippe, Enric Mas (Quick-Step Floors), Nicolas Roche (BMC), Adam Yates, Simon Yates (Orica-Scott), Nelson Oliveira, Marc Soler (Movistar), Soren Kragh Andersen (Team Sunweb), Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), Romain Bardet (AG2R-La Mondiale), Rui Costa, Jan Polanc (UAE Team Emirates), Tomasz Marczynski (Lotto-Soudal), Tobias Ludvigsson (FDJ), Igor Antón (Dimension Data), Lluis Mas, Jaime Rosón (Caja Rural-Seguros RGA) e Stefan Denifl (Aqua Blue Sport). Su di loro prova a riportarsi Marco Haller (Katusha – Alpecin), che non riesce però a cogliere il momento giusto e viene ripreso dal gruppo. Gruppo dove a fare l’andatura è soprattutto la Trek – Segafredo, aiutata poi da Astana e Bora – Hansgrohe, con il vantaggio dei diciotto uomini al comando che non riesce mai a lievitare.
I fuggitivi iniziano quindi l’Alto de la Cobertoria con solo 1’17” di margine. In testa allora Enric Mas e Polan provano a muoversi. Su di loro rientrano Marczysnki, Andersen, Soler ed Anton, anche se quest’ultimo perde subito contatto insieme a Polanc. Dietro nel gruppo il primo a rompere gli indugi è Bernando Suaza (Manzana Postobon) che insieme a Luis Angel Maté (Cofidis) provano a riportarsi in testa. A 3 chilometri dalla conclusione dietro prende in mano la situazione la Bahrain – Merida mentre davanti diversi corridori riescono a rientrare. Al comando infatti si forma un gruppo di undici unità con Marczynski, Denilf, Andersen, E. Mas, Roson, Soler, Bardet, A, Yates, S. Yates, Polanc e Konrad. Gli undici scollinano con 34 secondi di vantaggio su Maté e Suaza, che hanno ripreso e staccato tutti gli altri fuggitivi, mentre il ritardo del gruppo è di 1’32”.
Sono passati i fuggitivi al GPM. A 34 secondi da loro Maté e Suaza che hanno ripreso e staccato il resto dei fuggitivi. 1’32” invece il ritardo del gruppo. In discesa fra i fuggitivi provano ad allungare Marczynski, Soler ed Andersen mentre Denilf è costretto a rallentare per un problema meccanico, venendo ripreso dal gruppo. Proprio nel plotone è la Bahrain – Merida a fare l’andatura. A pagare dazio fra gli altri sono Ilnur Zakarin (Karusha – Alpecin), che riesce però a rientrare ad inizio salita insieme a David De La Cruz (QuickStep – Floors), Fabio Aru (Astana) e Miguel Angel Lopez (Astana). I due della Astana iniziano la salita con una trentina di secondi di ritardo dal gruppo non riuscendo però a rientrare. Davanti infatti a fare l’andatura sono gli uomini della Trek – Segafredo, preceduto da De La Cruz, che scollina a soli 48 secondi dai fuggitivi. 1’29” invece il ritardo di Lopez mentre Aru naufraga a 2’40”. A fare la differenza in negativo però è la discesa, complice l’asfalto bagnato, con Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida) che scivola, riuscendo però a rientrare in gruppo senza particolari problemi. Stessa sorte per Soler fra i fuggitivi, mentre più grave è la caduta di De La Cruz che sbatte la spalla.
Discesa che frantuma il gruppo dei fuggitivi con Marczynski che allunga. Alle sue spalle provano a resistere Bardet, Adam Yates, Simon Yates, Soler ed Andersen mentre dal gruppo escono Alberto Contador (Trek – Segafredo) e Jarlinson Pantano (Trek – Segafredo) che si riportano subito su Enric Mas. Lo spagnolo inizia la salita dell’Angliru con una quarantina di secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa, dove a fare l’andatura è la Sunweb. Proprio per questo motivo la formazione tedesca decide di richiamare Andersen che si porta a fare l’andatura. Contador però continua la sua azione, riportandosi su Adam Yates. Il britannico però perde subito le ruote da questo gruppetto così come Pantano, che si rialza a 10 chilometri dalla conclusione. Neanche un chilometro che Mas e Contador riprendono anche Soler, Bardet e Simon Yates. I cinque viaggiano con un ritardo di soli 18 secondi su Marczynski mentre dietro il gruppo, dove perde contatto Esteban Chaves (ORICA – Scott) accusa un ritardo di 56 secondi dal polacco. Il ricongiungimento con Marczysnki avviene a 8,2 chilometri dalla conclusione. Dietro però a quel punto prende in mano la situazione la Bahrain – Merida con Franco Pellizotti (Bahrain – Merida). Il ritmo di Contador però è indiavolato con il solo Soler che riesce a seguire la sua ruota e con il gap che si mantiene costante sul gruppo dove a fare l’andatura è la Bahrain – Merida con Franco Pellizotti. Alla ruota dell’italiano riescono a rimanere solo Nibali, Chris Froome (Sky), Wout Poels (Sky), Zakarin, Wilco Kelderman (Team Sunweb), Steven Kruijswijk (Lotto NL – Jumbo) e Richard Carapaz (Movistar).
A 5,5 chilometri dalla conclusione però anche Soler è costretto a cedere terreno con Contador che prova l’impresa tutto solo. Dietro invece a reagire è Kruijswijk che guadagna subito una ventina di secondi sul resto del gruppo, dove rientrano Mikel Nieve (Sky) e Michael Woods (Cannondale – Drapac), tirato sempre da Pellizotti. Davanti però Contador continua a guadagnare secondi su secondi sia su Kruijswijk, che riprende e stacca Bardet e Mas, che sul gruppo maglia rossa. Lo spagnolo transita a tre chilometri dalla conclusione con 1 minuto su Kruijswijk mentre il gruppo Froome si trova a 1’18”. A quel punto però Zakarin si porta a fare l’andatura nel gruppo, mandando in difficoltà Woods, Nieve e Pellizotti. L’azione del russo però costringe anche Nibali a perdere contatto a 2 chilometri dalla conclusione, proprio quando il gruppo si riporta su Kruijswijk. Con il siciliano in difficoltà fra i migliori rompe gli indugi Froome con il solo compagno di squadra Poels che riesce a seguirlo. Su di loro prova a rientrare Zakarin, che non riesce a riportarsi sul duo della Sky ma stacca il suo avversario per il podio Kelderman. Contador intanto, nonostante il lavoro di Poels dietro, si invola verso il traguardo ottenendo la sua ultima splendida vittoria. Al secondo posto giunge lo stesso Poels davanti a Froome, che vince così la classifica generale e fa la doppietta Tour-Vuelta. Quarto posto di tappa per Zakarin che precede Franco Pellizotti e Vincenzo Nibali. Il siciliano riesce comunque a conservare il secondo posto sul podio, mentre sul terzo gradino salirà domani a Madrid Zakarin.
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Senza Contador non sarà più lo stesso ciclismo. E’ sempre stato l’unico ad vere il coraggio di attaccare dalla lunga distanza, magari poi pagando ma almeno rendendo spettacolari le tappe. Grazie per tutto quello che hai dato Alberto! Un grande complimento va anche al “vecchio” (quasi quaranta) Pellizotti che ha permesso a Nibali di mantenere il secondo posto in classifica. Bravo anche Moscon che non mi attendevo ai risultati ottenuti nonostante il grande lavoro a favore di Froom. Chi mi ha invece deluso, e anche profondamente, sono stati Caruso e Rosa da cui attendevo altre prestazioni.